martedì 15 febbraio 2011

Domenica 13 febbraio




In mattinata il centro della città di Jesi è stato invaso dalla protesta delle donne, e non solo. In tantissime – giovani e giovanissime con le loro mamme, le nonne, i papà, i mariti, i fidanzati, gli amici – hanno aderito alla manifestazione nazionale “Se non ora, quando?”. Un movimento che non ha dietro di sé partiti o sindacati, soltanto il sentire delle donne che con un rapido passaparola ha consentito la realizzazione di una mattinata di condivisione molto sentita e partecipata.
Il colore arancione, scelto dal comitato organizzatore locale, ha dato una sferzata di allegria alla giornata grigia e la manifestazione è stata sonora, oltre che colorata. Al ritmo di tegami e pentolacce guidate dall’estro di Andrea Accoroni, del Riciclato Circo Musicale, la mattinata è scivolata via fra danze, canti, letture e momenti di riflessione. Sono stati scanditi slogan, lette storie di donne, in particolare di vittime della mafia, declamate poesie con l’unico filo conduttore della richiesta di rispetto per le donne. Perché anche a Jesi, come nelle altre piazze italiane, sono state ribadite le parole d’ordine del rispetto, della dignità, della legalità, dei diritti, mentre è stata rifiutata con forza l’accusa di moralismo. «Non siamo certo bigotte – hanno detto – vorremmo solo essere rispettate per quello che siamo e non per come si appare, vorremmo poter investire sulle nostre capacità, chiediamo che i nostri diritti siano garantiti, che il nostro corpo non diventi merce di scambio». La manifestazione si è conclusa con un corteo colorato e festoso lungo il corso jesino. Un cammino – assicura il comitato organizzatore – che è solo l’inizio di un percorso.

Jesi, 14 febbraio 2011

Se non ora, quando? – Comitato di Jesi

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