domenica 7 novembre 2010

La voce dell'associazione SpaziOstello

C’era una volta nella nostra città una bellissima villa immersa nel verde dove ragazzi, donne, bambini, famiglie, associazioni, volontari si incontravano per dar vita a momenti di condivisione, riflessione, incontro, festa. Partecipazione. Era un luogo aperto, dove per tre anni, grazie alla disponibilità e alla fattiva collaborazione della cooperativa sociale Zanzibar, che lo gestiva, chiunque poteva dare il suo contributo, stabilire legami sociali, costruire pezzi di civiltà.

Questo luogo si chiama Villa Borgognoni e oggi molti cittadini di Jesi lo conoscono perché qui abbiamo dato vita a dibattiti, incontri, mostre e a tre edizioni di Equa La Festa. Migliaia di persone hanno frequentato l’ostello e noi vogliamo che continuino a farlo. Lo vogliamo soprattutto ora che di spazi pubblici a Jesi ne sono rimasti pochissimi.

Poiché da giorni si parla della probabile vendita di Villa Borgognoni, chiediamo all’Amministrazione Comunale di impegnarsi formalmente per scongiurare tale ipotesi, affinché tutti possano continuare a usufruire di uno spazio pubblico che per la sua bellezza inorgoglisce noi jesini e meraviglia i visitatori.

Chiediamo ai nostri amministratori di centro-sinistra di valutare l’ostello non solo in base a criteri di natura economica, ma anche come una risorsa che contribuisce al benessere sociale, culturale e democratico di questa città.

Martedì 9 novembre parteciperemo alla commissione consiliare sul futuro dell’ostello di Villa Borgognoni con la speranza di ricevere risposte chiare.

C’era una volta a Jesi un luogo con la vocazione dell’accoglienza, un ostello per tutta la città.

Noi di SpaziOstello faremo di tutto affinché continui ad esserci.

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